L’Universal Design è un paradigma sempre più utilizzato nella progettazione di case, città ed edifici pubblici. Porta l’accessibilità a un nuovo livello, permettendo a chiunque di vivere gli spazi in massima libertà. Ecco cos’è e come utilizzarlo quando si fanno dei lavori in casa.
Uno degli obiettivi dei prossimi anni è sicuramente quello di abbattere le barriere architettoniche nei luoghi pubblici e negli edifici privati. Si tratta di una necessità fondamentale, considerato anche il gran numero di persone con esigenze speciali che vive nel nostro Paese. Uno step successivo è sicuramente quello dell’Universal Design, un canone architettonico che concilia bellezza e funzionalità.
Tra i problemi principali dell’abbattimento delle barriere c’è sicuramente l’installazione di sostegni e impianti che – oltre ad essere fortemente antiestetici – potrebbero rivelarsi poco funzionali per alcune categorie di persone.
La soluzione è nell’Universal Design o Design For All: un’idea partita dalle università americane e che – piano piano – è stata apprezzata a livello globale, diventando uno standard facilmente replicabile. Ma quali sono i suoi principi?
Come utilizzare l’Universal Design
L’idea alla base è quella di creare un ambiente unico per persone con e senza disabilità. Il design dovrebbe essere equo, flessibile, intuitivo e facile da utilizzare. In altre parole gli spazi dovrebbero contenere tutte le informazioni necessarie per essere vissuti (cartelli, indicazioni, segnali di emergenza) e – soprattutto – devono prevedere massima tolleranza per gli errori, che potrebbero portare a pericoli per la salute.
Ciò significa nel concreto che, nel progettare spazi comuni e corridoi, bisognerebbe trovare modi creativi per superare i dislivelli, prevedere corridoi più ampi e porte con apertura agevole. Molto spesso basta uno sforzo davvero minimo: installare pulsanti ad altezza più bassa per le persone in sedia a rotelle; porre scritte a braille sugli interruttori e molto altro. È poi abbastanza logico che adottare questa filosofia fa aumentare il valore complessivo dell’immobile, soprattutto se vi sono ospitate attività commerciali (affittacamere, ostelli o Bed and Breakfast). Ma come fare per i dislivelli?
Superare i dislivelli con i miniascensori
A volte è necessario costruire un’abitazione su più livelli. Per renderli tutti accessibili è consigliabile l’installazione di un miniascensore che – a differenza dell’ascensore tradizionale – è più discreto, meno rumoroso e, soprattutto, ampiamente personalizzabile.
Uno dei principali problemi quando si installa un’ascensore in un secondo momento è il suo aspetto estetico. Con ogni probabilità sembrerà un corpo estraneo rispetto al fabbricato, con ovvie ricadute sul design complessivo. Grazie ai miniascensori, invece, si potranno utilizzare pannelli ad hoc, porte che si aprono secondo necessità e cabina per nulla rumorosa.
Si avrà un impianto estremamente utile senza tutti i sacrifici che un comune ascensore richiede. Basti pensare alle problematiche dovuto allo scavo della fossa, che per il miniascensore non è necessario, per la creazione della sala motori o – dal punto di vista pratico – per le costanti manutenzione.
Il miniascensore, inoltre, può essere utilizzato da ogni membro della famiglia o da ospiti esterni. Si acquisterà così uno strumento a disposizione per tutti.