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Vantaggi fiscali per l’acquisto di mini ascensori: ecco quali sono!

Grazie ai vantaggi fiscali di un mini ascensore, esso rappresenta la soluzione ideale per garantire la mobilità verticale all’interno dell’edificio.

Insieme al montascale è probabilmente lo strumento per eccellenza utile ad abbattere le barriere architettoniche di ogni abitazione, anche nelle villette unifamiliari. Ecco quali sono i vantaggi fiscali di cui è possibile beneficiare.

Negli ultimi anni sempre più persone decidono di installare un mini ascensore a casa propria. Non bisogna però farsi trarre in inganno dal nome: non si tratta di un ascensore in miniatura, ma di un impianto di sollevamento che presenta caratteristiche ben precise. Parliamo di uno strumento che è pienamente adattabile a ogni tipo di abitazione, anche quelle con pochi piani, e i vantaggi fiscali di un mini ascensore lo rendono una scelta ancora più conveniente.

Se l’installazione del mini ascensore non richiede lavori strutturali o è solo interna, non ci sarà alcun bisogno di richiedere gli appositi permessi. Funzionando con corrente elettrica a 220 V non si presenterà neanche la necessità di adeguare il proprio impianto elettrico. Passiamo, però, ai vantaggi fiscali di un mini ascensore, a cui è possibile accedere nel 2023: parliamo di un sostegno non indifferente, capace di ridare libertà di movimento alle persone più fragili in casa.

Bonus barriere architettoniche: cos’è e come richiederlo

Il bonus barriere architettoniche nasce per superare tutti gli impedimenti in edifici privati e pubblici che limitino la mobilità di chi li occupa o li frequenta. Tale agevolazione è stata prolungata anche al 2023, quindi entro la fine dell’anno sarà possibile usufruire di tutte le detrazioni del caso sull’acquisto di un mini ascensore.

Attualmente la detrazione IRPEF e IRES ammonta al 75% dell’importo complessivo. Una volta presentata la spesa in dichiarazione dei redditi, si potrà beneficiare nello sconto nei cinque anni successivi all’acquisto. Si tratta di un’agevolazione molto interessante, in quanto per i lavori edilizi ordinari la detrazione è in dieci anni.

I parametri per richiedere il bonus sono molto semplici da rispettare: la detrazione è consentita per installazioni su edifici già esistenti, e quindi sono da escludere tutti i fabbricati di nuova costruzione; l’installazione deve avvenire entro il 2023; include qualsiasi impianto di automazione, purché la sua finalità sia quella di eliminare le barriere architettoniche.

Il bonus include anche l’eventuale rifacimento dell’impianto elettrico, la sostituzione di gradini non accessibili e lo smaltimento dei materiali di risulta, con eventuale bonifica. I limiti di spesa sono assolutamente consoni a quelli previsti per un mini ascensore: parliamo di 50.000 euro per le abitazioni unifamiliari, 40.000 per appartamenti in condomini fino a 8 unità, 30.000 euro per appartamenti oltre le 8 unità.

Superbonus 110: si applica ai mini ascensori?

Secondo le ultime direttive gli impianti di questo tipo possono essere inclusi all’interno del Superbonus 110, naturalmente sempre nell’ambito delle scadenze indicate dai ministeri competenti. Per beneficiare dei vantaggi fiscali di un mini ascensore, tuttavia, è necessario che l’installazione sia abbinata a un intervento trainante, ovvero lavori che migliorino la classe energetica del fabbricato. Lo scopo del Superbonus è principalmente ecologico: di conseguenza l’acquisto di un impianto di sollevamento, se non abbinato alla sostituzione della caldaia condominiale, all’installazione di rivestimenti particolari o pannelli solari, non può essere scontato in fattura.

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